venerdì 18 gennaio 2008

quadrilateri equivalenti



oggi mac è stato a fare una specie di colloquio.

non una cosa ingessata, come quando vai a giocarti le tue chanche per raddoppiare lo stipendio.
ma una di quelle riunioni in cui bisogna presentarsi e parlare un po' di sè e del proprio lavoro.
posta in gioco bassa, rischi zero, ma tanta voglia di fare una buona figura.
insomma, viene fuori che l'appuntamento è in uno di questi posti semi-chic-semi-freak in pieno centro a milano, zona paradiso dei froci (quadrilatero della moda, ndr).
piazza la smart tra due cayenne ed entra nell'atelier-barra-studio.

subito, tra i resti di un vernissage della sera precedente, scorge una foto di un palazzo di quei quartieri antichi ma non recuperati, di fatto abbandonati ma ancora brulicanti di umanità, che in qualche modo gli suona subito familiare.
nell'immagine non si vede nient'altro che un palazzo conciato male, diciamo d'epoca, con le ringhiere di ferro arrugginito, nient'altro.

intorno, dei ritratti: un viado, un'anziana troia old school, un transessuale, due prostitute nigeriane che si abbracciano in interni fatiscenti.
un altarino con madonnina.

un flash, via delle finanze!

minchia, una mostra sullo storico quartiere della prostituzione catanese.
ma cosa cazzo ci fa via delle finanze praticamente in via montenapoleone?
curioso mac, non trovi?

un luogo mitico, via delle finanze.
non una semplice zona da puttan tour ma un universo parallelo, anche difficile da spiegare.

è il luogo dei bordelli primo novecento dove i nostri nonni vivevano il passaggio dall'età della carusanza a quella adulta (anche adultera, in seguito).
una amsterdam dove le puttane non stanno in vetrina ma sedute sul pisòlo in attesa dei clienti.
via delle finanze non è solo una via, ma un dedalo di vanedde strettissime e praticabili di fatto solo a piedi.
un mondo a parte, un quadrilatero che, nel corso degli anni, è rimasto incastonato tra la modernità degli uffici e delle banche di corso sicilia e la movida notturna dei giovani che animano piazza teatro massimo e le vie del centro storico.

in quei luoghi, divenuti via via sempre più squallidi e decadenti, da ragazzi, si andava "per guardare".
per scopare bisognava trovare il coraggio di entrare all'interno di quei tuguri, superare controlli di gente poco raccomandabile, e avere il fegato di trombare con dei cessi inimmaginabili. infine, è ipotizzabile ci volessero pure dei soldi.

ma, un passaggio in quelle vie, era la naturale chiusura di una serata di sano cazzeggio giovanile.
si andava per guardare, e per raccontarlo l'indomani a scuola.
si andava ad ammirare il degrado umano in tutte le sue forme, nascosto dietro quelle finestre.
si vedevano squallide storie diventare leggende e si capivano molte cose della città, della sua doppia morale e delle sue mille facce, degli intrecci sommersi e degli infiniti commerci.

tutto questo a catania era racchiuso in una sola frase: "via delle finanze", un marchio di fabbrica universalmente riconosciuto.

più o meno come "via montenapoleone".

7 commenti:

Anonimo ha detto...

una volta mac. ora quasi tutte le case sono murate, trovi giusto qualche tardona..
ora il mitico puttan tour lo si fa al passiatore..o al massimo al mercato del pesce al porto..

mac ha detto...

eh eh, vedo che sei un esperto peppejc... si, so che dopo il raid del 2001 tutto è cambiato. credo che la mostra che ho visto io risalga alle epoche precedenti.

Anonimo ha detto...

sono un esperto di catania, in tutto e per tutto..

MOZ ha detto...

Carusi, soddi nenti ma divettimentu... ;)

Anonimo ha detto...

Quando poserai i tuoi calcagni di nuovo qui, io devo NECESSARIAMENTE conoscerti dal vivo (anche la signora Mac e le Mac-cucciole, ovviamente).
E' una minaccia (o una promessa, fai tu!)
Capito!??!?!

mac ha detto...

moz, ai "bei tempi" bastava veramente poco per divertirsi anche senza una lira in tasca...

mac ha detto...

signorinam, piano con le minacce... e con le promesse!
dopo lo stress delle family vacanze natalizie mi sa che non muovo il culo da qui prima dell'estate.
rilancio un invito già fatto a moz: quando capitate da queste parti, perché io so che ci capitate, fate un fischio (ovviamente mettendo i mignoli in bocca, non ve lo devo certo insegnare io...)