martedì 29 aprile 2008

yes, week-end



si può fare.
resoconto di un weekend speciale a padova, concluso con la torta più buona mai mangiata (grazie a lorè e berg).

concludere la prima maratona è un'esperienza che non si può spiegare.
questo non è uno sport: è mettersi davanti ad un particolarissimo specchio per scoprire se stessi.

significa guardare in faccia le proprie debolezze, scoprire tutti i propri difetti, stupirsi delle proprie capacità, imporsi una disciplina, inventarsi qualcosa per superare le difficoltà, conoscere i propri limiti e provare ad accettarli.
ma è anche delirio di onnipotenza, viaggio in un territorio inesplorato, distacco dalla quotidianità, emozione nel vedere un ragazzo spingere una carrozzella per 42km, guardare in soggettiva due ali di folla che applaudono, credere di morire ma lo stesso andare avanti, ridere insieme a gente sconosciuta, buttare nel cesso mesi di allenamento per uno stupido imprevisto, cercare le proprie motivazioni come un portafogli smarrito, sentirsi eroi e coglioni allo stesso tempo, fare ricorso ad energie insospettate, piangere di gioia negli ultimi 195 metri, scoprire i poteri taumaturgici della parola "arrivo".
insomma, mac si è trovato dentro un incubo, il peggiore incubo, ed è riuscito a venirne fuori con le proprie forze, senza forze.
una fatica immensa, che alla fine è durata più di cinque ore, ma che, incredibilmente, è passata subito.

e già vacilla la convinzione di non farlo mai più.
ma viene voglia, semmai, di provare a spostare l'asticella un po' più in alto.

giovedì 24 aprile 2008

previsioni del tempo



oggi mac ha corso il suo ultimo allenamento prima della maratona di padova.
le sensazioni solo quelle giuste: si sente grasso, stanco, demotivato e di pessimo umore. situazione ideale per spararsi 42 km e 195 metri sotto il sole: in pratica, un vero suicidio.

ai suoi ritmi, dovrebbe riuscire a chiudere la gara entro le 4 ore e mezza.
ovviamente il ragazzo non ha alcuna ambizione cronometrica, solo quella di concludere senza l'intervento del 118.
però, come tutti quelli che corrono, ha iniziato a perdersi in tempi, andature e complicati calcoli spazio/temporali.

per fortuna sulla canotta da gara ha fatto stampare una trinacria.
sarà più facile correre con 3 gambe.

mercoledì 16 aprile 2008

avanti veloce



se fossi tuo padre ti direi che oggi, vestita così, non vai da nessuna parte.
se fossi tuo padre col cazzo che ti farei vedere "amici", stasera c'è la champions league.
se fossi tuo padre ti comprerei il motorino per dei motivi troppo lunghi da spiegare, ma non sarei per niente tranquillo.
se fossi tuo padre direi alla tua amica "mi ricordo quando vi tenevo in braccio".
se fossi tuo padre penserei che a volte ti vergogni un po' di me.
se fossi tuo padre ti accompagnerei fino davanti a scuola e guarderei male quei coglioni dei tuoi compagni tutti phonati.
se fossi tuo padre farei finta di non leggere le scritte sul tuo eastpack.
se fossi tuo padre avrei paura che adesso sei tu quella che racconta le storie.
se fossi tuo padre mi immaginerei come sarebbe stata la tua vita in un'altra città.
se fossi tuo padre ti manderei a cagare appena dici che sabato dormi da una tua amica (rido già adesso).
se fossi tuo padre avrei terrore di sentirmi raccontare un segreto.
se fossi tuo padre ti vieterei delle cose, facendotele -purtroppo- desiderare immensamente.
se fossi tuo padre saprei che alla tua età si può rischiare la vita per una scommessa.
se fossi tuo padre controllerei con attenzione il tuo libretto delle giustificazioni.
se fossi tuo padre proverei ad ascoltare la tua musica, ma canterei altro sotto la doccia.
se fossi tuo padre osserverei come, ogni giorno, esci ad esplorare il mondo.
se fossi tuo padre andrei a sentire cosa mi dicono i professori e farei la solita faccia di circostanza.
se fossi tuo padre saprei come i tuoi amici brufolosi si ammazzano di seghe.
se fossi tuo padre entrerei in bagno dopo di te e mi accorgerei che hai fumato.
se fossi tuo padre penserei che ti sei tinta i capelli di blu perché mi odi.
se fossi tuo padre non ti vorrei troppo precisina.
se fossi tuo padre mi sentirei molto ma molto più furbo di te.
se fossi tuo padre piangerei in silenzio vedendo che non sei felice.
se fossi tuo padre saprei che non potrei fare niente, solo aspettare che passa.
se fossi tuo padre sarei troppo impegnato a leccare il culo ai miei clienti.
se fossi tuo padre proverei a spiegarti che il dolore non è poi così brutto, quando è passato.
se fossi tuo padre ti vedrei muoverti in branco, mimetizzata tra i tuoi simili.
se fossi tuo padre ti direi "io alla tua età...", ma non te la racconterei proprio tutta.
se fossi tuo padre chissà quale sarebbe stata l'ultima volta in cui ho fatto una pazzia.
se fossi tuo padre non vedrei dei problemi, per te giganteschi.
se fossi tuo padre ti farei sentire una canzone che dice "solo quando la ferita brucia, la tua pelle si farà".
se fossi tuo padre, messo alle strette, ti direi "chiedilo a tua madre".
se fossi tuo padre magari sarei schiacciato da una esistenza troppo ordinaria.
se fossi tuo padre ti giuro che non perderei nemmeno una tua gara (sempre che, allo stesso orario, non giochi il catania)
se fossi tuo padre sarei orgoglioso di vederti vincere.
se fossi tuo padre troverei il modo di farti sorridere tutte le volte in cui, invece, perderai (perché saranno tantissime).
se fossi tuo padre starei attento a quello che mangi.
se fossi tuo padre vorrei essere più bello degli altri papà.
se fossi tuo padre ti chiederei di insegnarmi tu qualcosa.
se fossi tuo padre vorrei leggere tutti i messaggi sul tuo telefonino anche se NN L KAP1R31.
se fossi tuo padre quel rincoglionito con il booster ci penserebbe due volte prima di passare sotto casa.
se fossi tuo padre dovrei decidere se mandarti a londra a studiare "le lingue".
se fossi tuo padre ti vedrei sempre bambina, come sei adesso.

se fossi tuo padre mi piacerebbe esserci sempre.
ma se per caso non ci sarò, sappi che questo era quello che volevo fare.

domenica 13 aprile 2008

proiezioni elettorali



sta per nascere un nuovo mostro.

giovedì 10 aprile 2008

aree in comune



giocano insieme in zone dedicate, mentre i padroni socializzano.
appena liberi inziano a rincorrersi, saltare e a fare tutto ciò che a casa gli è proibito.
camminano a quattropiedi, scavano la terra e si sporcano da bestia.
tutti insieme fanno un casino incomprensibile, ma tra loro si capiscono anche se sono di razze diverse.
pisciano all'aria aperta e bevono alla fontanella, bagnandosi tutti.

poi, quando è il momento di tornare a casa, vengono richiamati a gran voce.
solo che i cani ubbidiscono, i bambini no.