martedì 22 gennaio 2008

padroni e padrini



mac ha paura dei cani.
non è figo ammetterlo, ma è così.

li teme soprattutto quando, correndo all'ora di pranzo per parchi pubblici e strade sterrate, ne incontra mille, tutti intenti a cagare e, apparentemente, pronti ad assalirlo, sbranarlo e farne oggetto di un trafiletto in cronaca.

il motivo principale di questa fobia, come spesso accade, è individuabile in un trauma infantile:
un enorme dobermann lo ha attaccato mentre, spensierato come tutti i bambini, girava in bici in piazzetta sotto casa.

il predatore ha percorso velocissimo i 100 metri che lo separavano dalla cross70 di mac, che, paralizzato su degli ipotetici binari, lo vedeva avvicinarsi come un intercity.
poi, un urlo impressionante del padrone poco distante:
"HAINZ, ZWAI, ALEEEEEETZ KABU'!"
il cane si blocca in uno spazio di frenata da ABS e, in un attimo, diventa di marmo.
"SITZ!"
e si siede, immobile. ad un centimetro da mac.
puzza di cacca, ma non era quella del cane.

quest'estate, correndo nei surroundings di capomulini, in viuzze perse tra aranceti e cessi rotti abbandonati in discariche più improvvisate che abusive, si è imbattuto in un feroce cane randagio che, con testardaggine acitana, lo ha inseguito per un lungo tratto, cercando di aggredirlo.

durante la fuga mac era veramente spaventato.
correva veloce pensando "adesso mi molla adesso mi molla", ma quello non mollava.
breve analisi della situazione e decisione immediata, rispondere con la più efficace strategia di difesa: l'attacco.

rapido dietro front e corsa verso il bastardo inseguitore (nel senso di cane) che, prima rallenta, poi, confuso, inizia ad indietreggiare.
non deve mai avere visto un uomo in pantaloncini e ipod, visibilmente alterato, inseguirlo urlando a squarciagola cose tipo:
"figghisucaminchi! chi spacchiu voi, bastaddu! tonnatinni a casa ca ti rumpu u culu! pezzimmedda!"
il cane scappa, battuto sul suo stesso terreno, ora ha capito chi è che comanda.

nei giorni successivi, quando mac ripasserà dallo stesso punto, non avrà più nulla da temere.
il cane, seduto sul suo muretto a secco, abbasserà lo sguardo accondiscendente e lo lascerà passare.
mac, addirittura, giura un giorno di averlo sentito dire "baciamo le mani a voscenza".

chissà se sarebbe successo anche da altre parti, ma in sicilia è così che funziona.

5 commenti:

MOZ ha detto...

Hahahahahahaha...
Era un cirneco dell'Etna, per questo ha capito... ;)

mac ha detto...

minks, parli tu con quella faccia?
a cuccia moz, a cuccia!

Anonimo ha detto...

una volta il padrone di un cane che mi ha morso ha detto che era colpa mia perche' correvo. Ma ero a Biel........

mac ha detto...

achab1.0, dovevi guardare il cane negli occhi ed urlare fortissimo "ZIGHE DALE!".
per il suo padrone, invece, ci vorrebbero due paroline in siculo.

Anonimo ha detto...

non avevi la bmx??