mercoledì 5 marzo 2008

breve guida di sopravvivenza per catanesi a milano



ad alcune cose non vi abituerete mai.
ad esempio, a milano non c'è l'etna per orientarsi.
e neanche il mare, tanto per essere chiari.

però, nella città del biscione, impararete a fare l'abitudine ad altro.

tipo a sbuffare perché un mezzo pubblico è in ritardo di qualche minuto (e non che non arriva proprio).
che non si può chiedere un bicchiere d'acqua al bar senza pensare di non pagarlo, nemmeno mendicando "un bicchiere di seltz" dopo avere già bevuto il caffè.
a proposito, al bar pagherete prima della consumazione e non solo dopo, a consuntivo.

qui non ha senso chiedere la granita con panna "sopra e sotto", perché le granite sono una truffa e si bevono con la cannuccia.
il seltz al limone (nelle varianti doppio limone, con e senza sale), lo dovrete rimpiazzare con qualcos'altro. e, anche se ai tanto celebrati aperitivi milanesi scoprirete infinite varianti di cocktail, finirete presto per rimpiangere la semplicità di un tamarindo o il colore assurdo di un mandarino al limone (e, soprattutto, ne rimpiangerete i costi).

qui le gomme da masticare si chiamano cicche, quindi se chiederete "una gomma" vi guarderanno strano. al limite potrete chiedere un "ciaingum", anche se "c'hai-un-ciaingum" suona proprio male.
farete la spesa all'esselunga, dove le borse della spesa si chiamano sacchetti. non come a catania, dove la cassiera, come fosse mike bongiorno, chiede: "quante bbuste vuole?"

in ufficio niente carpette ma solo cartelline (che teneri).
scordatevi cartocciate, arancini, cipolline e rosticceria in genere: qui i panzerotti non sono al cioccolato ma hanno dentro formaggio e pomodoro.
pausa-pranzo significa consumare un veloce panino al bar perché non è previsto un normale pasto a casa con sonnellino ristoratore (in pigiama) fino alle 4, 4 e mezza.
anzi, spesso vi fisseranno appuntamenti "di pomeriggio" ad orari tipo le 2, le 2 e mezza, quando a catania non è possibile incontrare esseri umani in giro.

inoltre, dovrete rassegnarvi ad eliminare per sempre alcune abitudini ed espressioni.
non potrete mai più raccontare barzellette, perché è evidente come un catanese non possa raccontarle "in italiano" (che facciano ridere, s'intende).
non potrete più dire ho preso una scaffa, ho scoppiato, si è scafazzata, ho appizzato i pantaloni nuovi, ho attraccato una e me la sono azziccata: insomma, in tante cose ve la dovrete spurugghiare da soli.

ma scoprirete anche che se, durante un litigio in auto, reagirete con un catanesissimo "ma cchi spacchiu voi?", come per magia, vi capiranno immediatamente.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

mi chiedo come tu abbia fatto a trovare un pitone rosa, ma soprattutto a quanto tu debba essere stato attento ad eliminare qualsiasi riflesso nero per non incappare nel più tragico degli errori diplomatici nel parlare di catania e trovarsi come simbolo un pitone Rosa nero! Comunque volevo dire che ormai la sopravvivenza a Milano non è questione di soli catanesi, ma anche per persone come me milanesecentopecento, ormai questa città sia diventata una giungla e un posto dove solo la maleducazione e l'ostentazione regni sovrana. Basti pensare alle macchine in doppia fila con le quattro freccie, che gliele metterei tutte in culo puttana troia!, o al fatto che non passi mai un fottuto vigile quando sono bloccato per colpa di queste macchine di merda, sia in via Turati che in via della moscova. Ormai è diventata una vera giungla e ognuno pensa sempre e solo a se stesso. Non gliene sbatte una mazza del prossimo. Sono molto arrabbiato e deluso dalla popolazione di questa città, che oltretutto è piena di brutta gente.
Andare in giro in alcune zone alla sera a piedi è diventato quasi un vero pericolo.

Che cazzo di città!

Anonimo ha detto...

Mah...magari tutti questi consigli per la sopravvivenza me li scrivo...potrebbero tornarmi utili molto presto...forse prima di quanto pensavo!
'rivedecci.

mac ha detto...

caro anonimo, non ti firmi ma qualcosa mi dice che sei il mio cantante preferito... uè milanese 100%... lo sai che un nonno pugliese salta fuori sempre... riguardo a quello che scrivi direi che è arrivato anche per te il momento di trasferirti in campagna... ciao!

PS: oppure trasferisciti qualche mese a catania (tipo in zona via plebiscito o fortino) e rivaluterai ordine, educazione e senso civico dei tuoi concittadini meneghini.

mac ha detto...

signorinam che fu? sei già con lo scatolone a raccogliere la tua roba in ufficio? cunta cunta...

Anonimo ha detto...

Oilà :)
Da me la cicca è la sigaretta, quindi stai attento, se vieni qui, che non ti offrano di farti masticare una marlboro.

A Milano io per prima cosa cercherei un mare che non c'è... e sarebbe già un bel problema...
Ammiro, e dico sul serio, chi sa trapiantarsi in un'altra città.

Per il resto, pur essendo nordica, ho la fortuna di avere, sin da picciridda, amiche e amici "di giù" con genitori altrettanto, ovviamente, di giù che mi han sempre coccolata, anche con gli arancini :)
Si son portati la loro Sicilia al nord a vantaggio anche mio ;)

PUPINA

Anonimo ha detto...

Mah. diciamo che sto valutando alcune situazioni.
ma vedremo, ogni scelta ha i suoi pro ed i suoi contro...come sempre.
ciao.

Anonimo ha detto...

Per me la cosa più assurda è che il resto della nazione non conosca e utilizzi il termine ZAURDO, perché a uno puoi dire che è cafone, tamarro, burino, truzzo,
maranza, zarro, grezzo, coatto, buzzurro, trucido, zotico, villico...ma quando è ZAURDO è ZAURDO e basta, che lo capisca o no..!

Anonimo ha detto...

ma come cazzo fai?tipo ieri che hai fatto?io sono stato a san giovanni li cuti a leggermi un bel libro sugli scogli odorando il mare..io a milano morirei..

mac ha detto...

anonimo zaurdo, tocchi un nervo scoperto.
il problema è che, da queste parti, gli zaurdi li chiamano TERRONI.
capisci? io mi sento terrone (e sono orgoglioso di esserlo), e ne faccio una questione di marchio di denominazione di origine controllata. loro invece, semplificando, usano il termine per indicare tutti i cafoni, tamarri, burini, truzzi, categorie che, invece, risultano purtroppo molto diffuse a qualsiasi latitudine.

mac ha detto...

peppejc,
devo confessarti un po' di cose:

1) effettivamente qui ieri c'era una giornata di mmerda e mi sono posto il problema di come fare passare una giornata di svago alle mie figlie (che poi ci sia riuscito è da vedere)

2) non sono mai stato a san giovanni li cuti. o, meglio, ci ho passato intere mattinate di calia o ci ho portato "gente di fuori" in pieno dicembre per fare vedere che, da noi, anche in inverno, c'è chi va al mare.
ma non mi è mai venuto, in un giorno "normale", di andarmi a piazzare su quegli scogli e, detto tra noi, non è che lì il profumo del mare sia proprio il massimo... ma qui il discorso si fa lungo.

3) però ti invidio molto: ora come ora, con due figlie piccole, pensare di avere una giornata intera a disposizione per leggere un buon libro mi fa eccitare più di dare due colpetti alla arcuri.

Anonimo ha detto...

be ti dico la verità ultimamente d'inverno san giovanni li cuti mi piace parecchio, ma per leggere d'inverno o andare al mare d'estate preferisco la spiaggietta (cioè scogli scomodissimi)accanto all'aldeberan, non so se hai presente, uno spettacolo.
poi bè u ciauru ri puppu non mi piaci mancu a mia..

Anonimo ha detto...

pietà!
mi hai fatto venir l'ansia! :)
ma quanto tempo è che stai soffrendo lassù?!

mac ha detto...

moltorumorepernulla, sono qui da dieci anni ma devo scontare l'ergastolo...

piacere di leggerti da queste parti.

Anonimo ha detto...

mai dire ergastolo, mai dire mai!
:))

janis ha detto...

mi fa piacere sapere che non sono l'unica a sopravvivere in questa città...l'etna mi manca da morire ma soprattutto il mare:qui la domenica quando fa una bella giornata (preciso QUANDO visto che sono giorni che piove..)se ne vanno all'idroscalo!:P
Cmq,ce la posso fare:)

Tony ha detto...

Carusiiiii

L'aldebaran...proprio davanti casa mia...
Ormai sono quasi 7 mesi che non torno a Catania...
Mi manca tutto troppo..da noi si vive veramente meglio...

mac ha detto...

Tonyiiiii, 'nchia ammenu ppi natali ci putevi tunnari a casa! :-)

benvenuto da queste parti.
mac

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,

io sono nato e vissuto al nord fino a 35 anni. Ora mi sono trasferito vicino a Catania e...
Mi trovo benissimo, capisco tutto quello che dite riguardo alle lacune e ai difetti di Milano e credo che sia proprio la cosiddetta "arretratezza" (che poi vuol dire una dimensione più umana mentre le città più "futuristiche come Milano sono posti più adatti alle macchine e chi vive e ragiona come loro) del sud a fornire a posti come Catania una migliore qualità della vita.
Detto questo, visto che se io sono riuscito a trasferirmi giù perchè ne avevo i maroni pieni (espressione milanese doc) di stare su, auguro a chiunque voglia tornarsene di riuscire a farlo quanto prima.
Spezzo solo una lancia in favore dei "nordici" che non hanno la mentalità chiusa e proprio per questo sanno apprezzare altri luoghi.

mac ha detto...

ciao Anonimo, bella la tua testimonianza di emigrazione "al contrario". detto tra noi... cu ti cci puttau sotto il vulcano? amore, lavoro or what else?

Anonimo ha detto...

ciao a tutti...volevo chiedere alcune informazioni a chi come me dovra spostarsi al nord per un periodo piu o meno lungo o a chi ha gia avuto il coraggio di farlo!!!
ho avuto la fortuna/sfortuna di trovare un posto di lavoro all'aereoporto di MALPENSA e dovro trasferirmi li credo alla fine del mese prossimo,ma non ho idea di dove poter prendere casa,se a BUSTO ARSIZIO,GALLARATE,LEGNANO,o qualche altra allegra cittadina umida e nebbiosa...
fatevi avanti dunque ho bisogno di tutte le informazioni possibili....grazie in anticipo

Anonimo ha detto...

Io sono vicina a Milano, ma certo non mi dispiace il sud; solo non capisco il vosto dire "qualche allegra cittadina umida e nebbiosa": e che kaiser, non è che se voi avete sempre il caldo e il mare, Milano e dintorni devono fare schifo per forza! Che ne dite di un po' di neve per compensare?

Anonima brianzola (al 100%, la mia famiglia lo è per lo meno da una decina di generazioni!)